Collaborazione pubblico privato per la diffusione della cultura

Con l’acquisizione di  alcune importanti collezioni private, la Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara ha arricchito il panorama culturale della città con un’altra importante collezione, che si aggiunge a quella formatasi alla fine del XIX secolo ad opera di Giovanni Pasetti, ora di proprietà dei Musei Civici. Ora tale collezione sarà resa pubblica tramite un sito web che permetterà di consultare e conoscere da vicino questo patrimonio.

La collezione è composta in gran parte da ceramiche di provenienza ferrarese,  scoperte in sterri condotti in città o acquisite sul mercato antiquariale, purtroppo molto spesso prive di dati puntuali sul loro rinvenimento, se non una generica indicazione di provenienza. Il valore di tali oggetti rimarrebbe perciò confinato alla sola lettura estetico- formale se non fosse possibile confrontarli e  studiarli in un’ottica più globale ma soprattutto alla luce dei dati archeologici che si sono potuti acquisire grazie agli scavi stratigrafici sistematici e scientificamente condotti, realizzati tra gli inizi degli anni’80 ad oggi a Ferrara. Solo in questa lettura più complessiva lo studio delle collezioni permette infatti di superare  il mero interesse antiquariale per divenire strumento di conoscenza.

E’ con questo spirito che la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna  ha aderito all’invito della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara di rendere noti sul sito i reperti che via via verranno pubblicati e studiati, rinvenuti nelle campagne di scavo condotte nella nostra Città. Nella consapevolezza che è dalla collaborazione tra diverse istituzioni che nasce un arricchimento reciproco ed una migliore offerta culturale per la città e per il pubblico, si inaugura quindi questo nuovo strumento che amplierà la conoscenza  della cultura materiale, delle produzioni e degli scambi commerciali che hanno interessato Ferrara tra il Medioevo e l’età Moderna.

 

Chiara Guarnieri, Soprintendenza per i  Beni Archeologici dell’Emilia Romagna 

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